In genere il concetto di regalo si associa oltre che alla sorpresa alla novità: si regala cioè l’ultimo disco di… ‘ultimo trucco della… ecc… ecc…
Un effetto sorpresa al contrario potrebbe essere invece ribaltare l’aspettativa, cioè regalare non più l’ultimo ritrovato tecnologico, bensì il primo gioco con il quale abbiamo giocato, oppure il nostro oggetto preferito di quando eravamo ragazzi sepolto ormai negli annali della nostra memoria!
A fare da contenitore come il cervello lo è per i ricordi, una bella cassapanca in legno di foggia e del colore che ci piace: più rustica sarà meglio assolverà a ruolo di “macchina del tempo” ovviamente!
Poi il contenuto si deciderà su misura del destinatario: in questo caso una persona tra i 35 ei 40 anni, vale a dire chi era ragazzo a cavallo tra gli anni settanta e ottanta!
Cosa ci mettiamo dentro?
Tra i giochi il pensiero va dritto dritto al mitico “Monopoli“: uno dei giochi da tavolo più conosciuti al mondo e il gioco più giocato (tra quelli protetti da Copyright) della storia, secondo una statistica della casa produttrice americana Hasbro, ripresa poi dal Guinnes dei primati nel 1999 con circa 500 milioni di persone “giocanti”.
Il gioco nasce negli U.S.A nel 1935 e da allora fino all’anno scorso viene venduto in Italia dalla Editrice Giochi, per poi passare totalmente nelle mani dell’americana Hasbro: infatti da allora il nome cambia in “Monopoly“, ma la sostanza è la stessa delle lunghe serate passate ad ammucchiare case su case oppure ipoteche su ipoteche a seconda dell’abilità e della fortuna del giocatore di turno!
E’ un prodotto del nostro passato come del nostro presente e, a parte il nome ed i soldi (oggi Euro), il resto è analogo al gioco di trent’anni fa; perciò si può acquistare nuovo senza problemi e allo stesso tempo può evocare ricordi ed emozioni di altri tempi.
Un altro oggetto del recente passato che si può trovare ancora sul mercato del nuovo è il disco in vinile: Introdotto in America nel 1948 come evoluzione del precedente 78 giri il disco in vinile detto anche “microsolco” è stato fino al 1993 il supporto musicale più venduto.
Sostituito dal Compact Disc, negli ultimi anni ha ripreso una certa diffusione di “nicchia” e molti Long-Playing 33 giri del passato sono ancora disponibili nel supporto originario. Per chi è alla ricerca invece di un titolo non disponibile nuovo, può sempre fare riferimento alle varie fiere del disco o a qualche negozio specializzato in dischi usati ed il gioco è fatto… nella cassapanca anche il disco!
Se poi proprio vogliamo fare quasi commuovere il nostro amico/amica potremmo riporre all’interno del nostro mobile qualche elemento più “remoto”, un oggetto più direttamente collegato all’infanzia, come un auto-modello in scala per lui o un bambolotto o una bambolina in plastica per lei.
Un pezzo forte in fatto di modellini auto negli anni settanta e ottanta è l’ italiana Martoys divenuta poi Bburago: ha prodotto con estrema cura per il dettaglio auto-modelli in scala dal 1974 al 2005 per poi essere acquistata dalla cinese Maisto.
Qualsiasi ragazzino in quegli anni ha desiderato ed ottenuto almeno un modellino di questa prolifica azienda: i più diffusi sono quelli in scala 1:24 in metallo nella caratteristica confezione con scatola che riporta la fotografia dell’automobile e il modellino all’interno ancorato ad un piedistallo in polistirolo bianco.
Per “Lei” invece la scelta nel variegato e misterioso mondo delle bambole è assai ampia: dalle mitiche Barbie della Mattel che sono sempre disponibili nuove seppur con vari “lifting” sulle spalle, alle bamboline meno blasonate, ma che un tempo sapevano affascinare ed attirare l’affetto delle bimbe ugualmente se non di più, rispetto alle aristocratiche “modelline” da copertina!
Quindi perché non andare a scovare in qualche mercatino una bambolina particolare… magari con un vestitino che riporti alla mente mode e colori dell’epoca?
Si chiude il tutto dentro la cassapanca magari con il corredo di qualche bel plaid a quadretti… ed il gioco è fatto: la sorpresa sarà sicuramente gradita… e farete magari scappare qualche enfatico “noi che” come una trasmissione di successo ci ha di recente abituato a fare…