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Il Carnevale, antica e moderna “alienazione”

Se è vero come è vero che il carnevale è l’espressione di un libero sfogo temporaneo da parte delle genti rispetto all’ordine costituito ed alle convenzioni, in tempi di crisi come oggi l’antico significato della festa assume un valore più che mai attuale.

Tali celebrazioni risalgono addirittura alle festività greche  delle “antesterie” e ai “saturnali” romani, per poi approdare al periodo cristiano con  il nome di “carnevale” dal latino “carnem levare” ossia eliminare la carne, riferito al periodo antecedente la quaresima, ovvero il martedì grasso ultimo giorno del carnevale, appunto.

Tale festività porta con sè anche un aspetto metafisico che coinvolge l’uomo, la natura ed il suo destino, il tutto tradotto attraverso l’immagine del mito.

Con l’arrivo della Primavera il carnevale celebra il passaggio dalla stagione “morta” dell’inverno al risveglio della natura con al primavera.

Si crea così un temporaneo collegamento tra gli inferi ed il mondo vivente: le anime vengono così celebrate attribuendo loro dei corpi provvisori, delle maschere appunto e chi le indossa diventa esso stesso una creatura “extraterrena” e simboleggiando il risveglio della terra ne tiene alto il significato condividendolo coi vivi.

Tali remoti significati sono oggi per lo più superati e dimenticati, anche se rimane vivo l’interesse per la maschera; l’essere chi non si è anche se solo per un giorno ha ancora il suo potere ed il suo fascino e serve (questo si come nel passato) per dimenticare in parte la realtà ed alienarsi gioiosamente in una dimensione più fanciullesca.

Tante sono nel mondo le manifestazioni per il carnevale: quello di Rio de Janeiro ad esempio con tutto il suo sfarzo e la sua forza pregnata di un kitsch disarmante, ma rimanendo in territorio italiano molte sono le manifestazioni di interesse internazionale.

Il carnevale di Venezia, in primo luogo: la Serenissima è una compagine ideale per fare un tuffo nel passato ed alienarsi in atmosfere d’altri tempi; il carnevale di Viareggio (LU) con i suoi carri allegorici dalle spettacolari  caricature è un modo di festeggiare con l’ironia e lo scherzo tipici della tradizione toscana.

Altrettanto importanti sono il carnevale di Cento (FE), quello di Putignano (BA) che è il più lungo di Italia, e quello di Ivrea (TO) famoso per culminare nella spettacolare “battaglia” delle arance è considerato anche tra i più antichi del mondo.

Ogni regione o quasi poi… può vantare una sua maschera specifica, un personaggio, che come nel caso di Pulcinella per Napoli diventa quasi il simbolo di una cultura, di una città; ragion per cui il carnevale non è solo un breve periodo di svago, ma rappresenta a livello popolare la propria libertà di espressione rispetto alle regole più o meno imposte e alle convenzioni sociali.

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